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Fino al 31 gennaio tampone in entrata, polemiche infinite

Una stretta necessaria e urgente, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza. La nuova ordinanza sui viaggi all’estero, in vigore dal 16 dicembre al 31 gennaio 2021, prevede infatti che le persone che hanno soggiornato o transitato, nei 14 giorni antecedenti, in uno o più Stati o territori dell’elenco C (quindi, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia – inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte -, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo – incluse Azzorre -, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna – inclusi i territori in continente Africano -, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco), possano rientrare in Italia alle seguenti condizioni:

• presentare il Green Pass o certificazione equipollente;
• presentare l’esito negativo di un test molecolare effettuato nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale o di un test antigenico effettuato per mezzo di tampone nelle 24 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale.

Chi non è vaccinato, inoltre, oltre a presentare l’esito di un tampone negativo, deve osservare 5 giorni di isolamento fiduciario presso l’indirizzo indicato nel Plf, con l’obbligo di sottoporsi a un test antigenico o molecolare a fine quarantena.

Non cambiano invece le regole per chi rientra in Italia dopo un viaggio in uno dei Paesi extraeuropei dell’Elenco D, ma cambiano gli Stati ammessi: Argentina, Arabia Saudita, Australia,  Bahrein, Canada, Cile, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Qatar, Ruanda, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea,  Stati Uniti d’America,  Uruguay, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. A partire dal 16 dicembre, quindi, non è più possibile viaggiare per turismo in GiordaniaKosovoSingapore e Ucraina, mentre si aggiungono Argentina, Colombia, Indonesia e Perù (ricordiamo di verificare che questi Paesi siano aperti al turismo).