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Ma l’obbligo di vaccino è costituzionale?

Sulla scia di quanto sta accadendo nella vicina e confinante Austria, dove dal primo di febbraio vaccinarsi sarà obbligatorio, si discute in vari paesi dell’Unione Europea di estendere questa legge. Anche in Italia.
Nella nostra nazione si punta ad una via di mezzo, una sorta di terza via tipica “italiota”: ossia, si vieta il più possibile ai non vaccinati, per esempio di salire su bus, treni ordinari e metro, frequentare le Sante Messe nelle parrocchie, andare al ristorante e bar o super mercato. Facendo così, è lapalissiano che i pochi non vaccinati in Italia (circa il 15%) si vaccineranno.
Considerando che il Governo Draghi cambierà una legge importantissima: ossia, l’esito positivo del tampone, non darà più il Green Pass per 48 ore. Anche per i viaggi, pertanto!

I costituzionalisti si sono già divisi: nel 1946, gli allora padri costituenti, lontani da una possibile pandemia (eravamo appena usciti dalla guerra più catastrofica della storia dell’umanità) non avevano minimante previsto questa situazione. In effetti, negli articoli della costituzione post bellica, non vi è accenno di pandemie, ma si parla di misure straordinarie e di sanità in generale dei propri cittadini.

Quindi una parte dei costituzionalisti ha già dato da tempo il via libera ai politici di estendere l’obbligo vaccinale (almeno a forze dell’ordine, insegnanti ed alcune categorie di statali), non a tutte le categorie perchè si potrebbe rischiare una sorta di guerra civile (come i disordini di Bruxelles di sabato scorso).

Altri, i costituzionalisti “no vax”, invece, sono molto scettici, ed esortano il Governo Draghi a non estendere questa legge a tutti, che andrebbe contro la libertà di scelta del popolo italiano.

Insomma, davvero un bel rebus!